Ve lo avevo annunciato, ed eccoci qui con una ennesima ricetta col pollo, avvertendovi che non sarà l’ultima per questa estate.
Sapete oramai bene che il pollo (e ogni tanto il coniglio, ma sono la sola a mangiarlo e quindi lo compro poco spesso) è la sola proteina che mangio, in pratica. E così ne approfitto ogni volta per prepararlo in una maniera diversa, almeno per pubblicarlo sul blog, perché personalmente non mi annoia nemmeno mangiarlo ai ferri tutti i giorni.
Il ristorante indiano è il mio preferito anche perché ci sono prevalentemente piatti di pollo tra i quali perdersi, tra sapori e profumi, e ho sempre l’imbarazzo della scelta (anche se poi noiosamente finisco per sceglierlo sempre allo stesso modo). Quanto mi manca andarci, soprattutto ora che ho perso la mia compagnia o meglio coloro che si sacrificavano per portarmici una volta ogni tanto. Pazienza, prima o poi vincerò le mie remore sulla tristezza del mangiare da soli al ristorante ed andrò da sola a godermi la mia cucina preferita.
Voi come siete messi con i giudizi su chi mangia da solo al ristorante? A me sinceramente fanno tanta tenerezza e ho innato un senso di commiserazione che me li farebbe tutti invitare a sedersi al mio tavolo. Un giorno lessi un dibattito sui social proprio a questo proposito, scoprendo invece che siamo in pochi a considerarla una cosa triste, mentre molte persone addirittura lo facevano per abitudine, preferendolo. Forse fa parte delle mie manie di persecuzione, mi sento sempre guardata da tutti anche per strada, figuriamoci andare da sola al ristorante.
Dovrò prendere questa abitudine, iniziando poco per volta, magari andando da sola a fare colazione al bar, accomodandomi ad un tavolino con un buon libro per non essere scocciata. Vi terrò aggiornati al riguardo.
Tornando al pollo, questo è semplicissimo, va panato nei corn flakes sbriciolati alla meno peggio, lasciando pezzi più grandi e pezzi piccolissimi, dopo un tuffo nell’uovo e limone. Vengono fritti, ma vanno benissimo anche al forno o nella friggitrice ad aria che è un forno sottoforma di friggitrice elettrica.
Quello di aggiungere il limone spremuto alle uova sbattute per la panatura, è un trucco che ho imparato da Benedetta Rossi. Non so esattamente a che cosa serva chimicamente, ma ho notato che il pollo rimane succulento, sia che venga cotto al forno o fritto. Il limone dopotutto lo si usa per le marinature proprio perché in arte “cuoce” il cibo che avvolge, quindi probabilmente il ruolo del limone in questa ricetta è proprio quello.
La salsina di accompagnamento è una cosa che mi sono inventata anni fa, e che probabilmente fa chiunque abbia in casa dello yogurt greco avanzato a qualcosa d’altro, per creare un intingolo fresco e profumato. Io lo insaporisco con un pizzichino di sale, un filo di olio extravergine di oliva, aglio granulare, scorza di limone e erba cipollina fresca a profusione, di cui i miei vasi in giardino sono stracolmi.
Ci puccio dentro qualsiasi cosa, dalle fritture al pollo alla griglia, ai crostini di pita. E’ una “droga” facilissima da preparare, e personalizzabilissima. Se non erro ne ho preparata una versione simile anche per l’altra ricetta di pollo che pubblicherò nelle settimane prossime.
Il metodo della panatura non è come quello delle cotolette. I bocconcini di petto di pollo vengono tuffati direttamente nell’uovo aromatizzato al limone e poi nei corn flakes, senza nessun passaggio nella farina prima dell’uovo. La presenza dei corn flakes e l’assenza di farina, dunque, li rende anche gluten free.