I miei ricordi di mia nonna iniziano a vacillare. Ogni tanto, mi fermo a ripensare alle cose che cucinava, e su alcune mi rendo conto di avere delle lacune incolmabili, che nemmeno le interrogazioni a mamma e alle mie zie, risolvono. Perché se loro mi descrivono la preparazione, io mi immagino in bocca quei sapori, e a volte sono esattamente quelli che ricordo delle preparazioni di mia nonna, altre volte ci sono aggiunte loro personali, radicate nel tempo, che però mia nonna sono sicura non usasse.
Ora a prescindere dal fatto che quelle due abbiano buttato l’agenda delle ricette di mia nonna, questo contorno profumatissimo e niente affatto leggero, di sicuro su quell’agenda non c’era. A dire la verità di ricette lì ce ne stavano ben poche, mia nonna faceva tutto a occhio, a sentimento. C’erano i dolci, e per quelli ci volevano misure precise, di “ruoti” e ingredienti.
Questo è un contorno semplice, come dicevo per nulla leggero, che mia nonna preparava in estate, la mattina per la sera. E se in alcuni momenti non le perdonavo mai una patata fritta che veniva moscia, qui le patate fritte e ammosciate con i succhi dei peperoni erano perfette. Dovevano essere esattamente così. Eppure, ho chiamato mia madre e mia zia un paio di volte, per farmi spiegare come farli ed entrambe mi hanno dato una versione diversa. Anzitutto mia zia aveva omesso che alla fine ci andava messa una spruzzata di aceto di vino bianco, cosa che mi ha ricordato invece mia mamma. E poi la differenza sostanziale è stata la tempistica di frittura, nello stesso olio, dei peperoni e delle patate.
Quali cuocere prima? Ai posteri l’ardua sentenza. Mia zia sostiene che vadano fritte prima le patate e poi i peperoni, pena avere un gusto troppo accentuato di peperoni, quasi totalizzante. Mia mamma invece sostiene che vanno cotti prima i peperoni e poi le patate, che si insaporiscono con il profumo che i peperoni inevitabilmente sprigionano nell’olio.
L’olio per la frittura poi deve essere quello di oliva, non di semi, non extravergine, Di oliva, che tutto contiene fuorché le olive.
Ora lo so che voi volete sapere cosa ho fritto prima, vero? Ho fritto prima le patate. Il sapore finale era più o meno quello dei peperoni e patate di mia nonna, soprattutto grazie al niente di aceto che ho aggiunto alla fine. Ma forse aveva ragione mia mamma, avrei dovuto friggere prima i peperoni, o meglio, magari prima quelli gialli, poi le patate ed infine i peperoni rossi. E la prossima volta difatti così farò.
Vorrei fare una precisazione, la frittura in olio di oliva fa scurire le patate. Non sono bruciate, è proprio l’olio di oliva che colora moltissimo gli alimenti che vengono fritti utilizzandolo. Si dorano molto bene. E se vi devo dire la verità, le patatine fritte (partendo da quelle fresche, non le semi cotte surgelate) in olio di oliva sono sempre le più buone che ho mangiato nella mia vita.
Mia nonna di sicuro non aggiungeva erbe alla fine della preparazione, ma ho aggiunto dell’origano fresco che ho trovato ci stia benissimo.
Rimanderò poi a fine estate la ricetta di una pizza di peperoni fritti e salsicce, che mi ha dato mia zia, simile alla pizza di scarole nell’impasto, ma più bassa e più unta. Perciò restate sintonizzate su questi schermi anche in estate inoltrata, sebbene credo di mettere il blog in vacanza per il mese di agosto.
6 Comments
Elisa baker
18 Luglio 2019 at 9:20
Io adoro le patate con i peperoni, siano fritti o stufati non importa…li amo, punto! La provo questa ricetta, ma spiegami perché faresti prima i peperoni gialli, poi le patate e poi i peperoni rossi???
E pure io metto in vacanze il blog ad Agosto… sí, perché dobbiamo tornare ai tempi vintage in cui ad Agosto chiudevano tutti … un bel cartello “chiuso per ferie” ahahahahah, anzi ora lo faccio… come faccio presto questa ricetta, mi ispira troppo. Intanto preparati al weekend di festeggiamento bello bello… baci
Valentina
18 Luglio 2019 at 9:35
Friggerei in quell’ordine perché se é vero che le patate fritte in un olio aromatizzato ai peperoni sono piú buone, é anche vero che quelli rossi tingono l’olio e avrei patate già scure a causa della frittura in olio di oliva e anche colorate dalla tinta rilasciata dai peperoni rossi. Perció friggerei prima i gialli che rilasciano odore ma non colore. Non so se sono riuscita a spiegarmi…
Claudia
20 Luglio 2019 at 2:12
Anche mia mamma li faceva e purtroppo non ho modo di sapere come… proverò la tua ricetta per vedere se hanno il sapore di quelli che faceva lei è magari partire da questi per ritrovare il suo sapore ❤️
Valentina
23 Luglio 2019 at 8:09
Mi fa proprio piacere averti evocato il ricordo. Anche io come avrai letto, sto andando per tentativi per recuperare un sapore proprio loro che nessuna delle figlie di mia nonna aveva appuntato precisamente per come lei li preparava. Fammi sapere se tu ci riesci a recuperare la loro peculiarità per come li faceva tua mamma <3
Pellegrina
22 Luglio 2019 at 0:15
Santo cielo, questa è l’ Accademia dei Lincei della frittura. Mi tolgo il cappello e m’inchino con reverente stupore. E fame!!! Che meraviglia.
Valentina
23 Luglio 2019 at 8:08
Ma grazieeee e bentornata.