Questo piatto meraviglioso di pollo, originario della regione cinese del Sichuan, è probabilmente uno tra i più noti della cucina cinese nel mondo.
A differenza del pollo alle mandorle che, in barba alle credenze che lo vogliono come cibo cinese per eccellenza insieme al riso alla cantonese, si mangia solo in Europa, il Kung Pao, nome più comune per indicare l’impronunciabile Gong Bao Ji Ding, lo si trova facilmente anche nei ristoranti cinesi in America.
La preparazione richiede sì molti ingredienti, ma è davvero molto facile, anche se, arrivare alla ricetta “perfetta” ha richiesto parecchi tentativi, proprio per bilanciare le dosi degli ingredienti stessi.
Attraverso dei momenti nei quali mangerei solo ed unicamente cibo etnico, e li sfrutto per creare anche questi piatti un po’ meno conosciuti, ma sicuramente di grande effetto finale. E anche in questo caso, così come mi accadde per i ravioli di gamberi al vapore Xiao Mai, non per megalomania, ritengo che il mio pollo non avesse niente da invidiare a quello del take away cinese sotto casa.
Io adoro letteralmente il pollo Kung Pao, adoro il gusto dei peperoni accompagnati con il pollo e la cremina piccante e speziata che c’è sotto. E confesso che quando nessuno mi vedeva, anche quando lo prendevo in vaschette dal ristorante cinese, affogavo il riso con il sughetto e il pollo stesso, facendo un pastone unico, che divoravo gustandolo lentamente.
Sia che lo prepari in casa, sia che vada al ristorante cinese, questo piatto per me è immancabile in una cena cinese che si rispetti. Posso non scegliere di mangiare gli Xiao Mai, o i ravioli simil Gyoza alla griglia, ma il Kung Pao deve essere presente sulla mia tavola. Sempre.
In omaggio alla teoria confuciana dei cinque elementi, in questo piatto a base di pollo si incontrano tutti i cinque sapori che si associano a quegli elementi : l’amaro del Fuoco, il piccante del Metallo, il salato dell’Acqua, l’aspro del Legno e il dolce della Terra.
Secondo una leggenda, questa ricetta fu per la prima volta preparata da Wang Xiaoqin il quale, avendo invitato a pranzo un amico ma non avendo più tempo per preparare il pollo stufato del quale l’amico era ghiotto, rimediò tagliando il pollo in piccolissimi pezzi allo scopo di accelerarne la cottura e dopo averlo fatto rapidamente soffriggere nel classico Wok con aglio e cipolla, arricchì il fondo di cottura con una manciata di arachidi e una generosa dose di piccantissimi peperoncini.
Alla fine sfumò con il pregiato vino di riso Shaoxing, insaporendolo con salsa di soia scura, e aggiungendo via via, sempre tagliati a pezzi piccolissimi, germogli di bambù, radice di zenzero, peperoni dolci e germogli di cipollotti.
Il pollo così preparato piacque talmente all’amico Ding Baozhen che anni dopo, quando fu nominato governatore del Sichuan, chiese a Wang Xiaoqin di prepararglielo in occasione del banchetto di insediamento. E siccome il titolo esatto del quale Ding veniva insignito era quello di Kung Pao, ossia “custode del palazzo“, questo divenne anche il nome del piatto. Il nome di una pietanza associato ad un incarico di prestigio però fu giudicato politicamente scorretto, e sostituito nei menù con il più “democratico”, ma molto simile nella pronuncia cinese, hong bao, ossia “tagliato a cubetti”. Infatti, altro nome con cui questo squisito piatto è conosciuto, è Gong Bao.
2 Comments
LUDOVICA ATTALLA
14 Giugno 2022 at 15:23
scusi ho visto la sua ricetta per il pollo kung pao ma mi chiedo…. zucchero di canna, miele e aceto di mele (!) non sono ingrediente cinesi, piuttosto mancano tutti gli ingredienti veramente cinesi: tipo vino cinese, salsa d’ostriche, quella cinese. Le carote non sono di questa ricetta e le arachidi vanno aggiunte alla fine per evitare che diventino morbide, lessate….
Valentina
14 Giugno 2022 at 15:32
La versione del pollo Kung Pao non proprio “alla come mi pare a me”, ma la versione che si avvicina di più a quello che ho sempre mangiato in giro per ristoranti cinesi. Nessuna pretesa che sia la ricetta originale cinese.
Questo é quanto ho scritto nella scheda della ricetta,come premessa,proprio per evitarmi commenti come il suo.
Evidentemente lei é nuova da queste parti e non ha letto tutte le rimostranze che mi fanno le persone quando uso ingredienti come quelli che lei ha citato e non ingredienti di maggior e piú facile reperibilitá.
Alla portata di tutti insomma.
Conosco bene gli ingredienti che cita, salsa d’ostriche, vino cinese, e li uso anche per condirmi cose molto piú italiane, sono una cliente storica di Kathay a Milano ma non posso pretendere che tutti lo facciano o abbiano voglia di fare acquisti online. E non per questo non possono almeno provare a fare un kung pao a casa propria.
E cosí ho riprodotto la ricetta ottenendo il medesimo gusto ma con ingredienti piú normali.
P.s. l’arachide non mi si é ammollata cmq.