Come vi avevo promesso, ecco ancora una ricetta che vede protagonista il broccolo romanesco da me tanto amato. Non è molto che ho imparato ad apprezzarlo, fino a un paio di anni fa compravo solo il cavolfiore classico, quello bianco, per ricordare il sapore della pasta e cavolfiore di mia nonna. Ma il non possedere (ancora) una pentola a pressione me lo faceva comprare al massimo due volte l’anno, e sopportavo i fumi di sicuro non gradevoli nell’odore, durante la cottura, incluso l’appannamento inevitabile dei vetri, pur di mangiare quella che per me era ed è una prelibatezza.
Quando ho acquistato la prima pentola a pressione di Lagostina, ho cucinato il cavolfiore decisamente più spesso. Zero odori in cottura e poi la sfiatavo nel terrazzo. Da quando ho poi preso la Instant Pot, considerando che tempo che va a pressione lo lascio cuocere a vapore un solo minuto ed è pronto, ebbene lo cucino molto spesso, anche fuori stagione (tanto si trova). Il cavolfiore e il broccolo romanesco mi hanno dato una grande mano quando l’anno scorso ho fatto la dieta di disintossicazione da glutine, mangiavo solo riso e pollo e avevo bisogno di variare i contorni. E ho scoperto che oltre che con la pasta, anche solo ripassato in padella era squisito. Da quel momento ho preparato una serie di ricette infinita col cavolfiore, che trovate tutte sul blog (e una in arrivo, indiana, con le patate) digitando “cavolfiore” nel campo di ricerca.
La prima ricetta che ho preparato col broccolo romanesco è stato un piatto di gnocchi col curry rosso nell’impasto, buonissimi ma per voi un filo irreplicabili per la presenza, appunto, della pasta di curry. Poi ho preparato le lasagne di Giovanna Esposito, e sono state il suggello del mio amore per questo ortaggio tanto meraviglioso da guardare quanto da mangiare.
Le ricette già pubblicate, che contengono il broccolo romanesco, sono ancora in numero inferiore rispetto a quelle col cavolfiore, ma come vi avevo già scritto nel post della panna cotta al broccolo, pubblicata la scorsa settimana, mi rifarò. Vi verrà anche a noia, vedendolo frequentemente su questi schermi, ma dopotutto è di stagione.
Queste polpette le ho scoperte sul blog di Sara Sguerri quando ieri mi stava spiegando come utilizzare la nuova funzione di Instagram delle “guide”. Sia io che lei abbiamo immediatamente pensato ad una guida sulle polpette e sfogliando la sua ho notato queste, che nel tempo, essendo una ricetta non recente, mi dovevo essere persa. In frigorifero avevo ben due broccoli romaneschi, di cui uno anche già lessato, e in meno di mezz’ora le avevo mandato le foto belle e fatte.
Mi ha intrigato molto l’aggiunta del limone nell’impasto, e ci sta da Dio. Non ho utilizzato le mandorle, e le ho rese gluten free. La ricetta originale prevede una quantità variabile di pangrattato nell’impasto ad asciugare l’eccesso di umido del broccolo lessato, e a compattare. Io ne avevo poco in casa, di pangrattato senza glutine, e ho preferito utilizzarlo solo per la panatura esterna. E così dentro ho messo due fette di pane in cassetta senza glutine frullato a mò di pangrattato ma fresco, e tanta farina di riso quanta ne è servita per rendere l’impasto “polpettabile”.