Questo è il periodo dell’anno che amo di più, per mille motivi, non ultimo il fatto che i prati del mio giardino, così come quelli di tutta Roma e di tutta Italia, si riempiono di quelle margheritine minuscole, col gambo peloso, simili alla camomilla ma che camomilla non sono: le pratoline. Non so se ne esista un termine scientifico, ma pratoline è il nome universale con cui sono conosciute.
Ebbene, siccome durano da Natale a Santo Stefano, ammazzate poi dalla gramigna che le fagocita insieme ai trifogli e alle altre parti verdi di un prato di tipo rustico, ma anche dal grande caldo, io ne approfitto, le raccolgo volta per volta e cerco di inserirle, per dare la sensazione di tempo che cambia, di primavera in arrivo, di sole e di leggerezza ai piatti e ai set che pian piano si svuotano dagli orpelli “invernali”. Danno subito calore, colore, quel tocco di luce anche a foto dark mood, eppure le rompicoglioni che non le amano e che ci scrivono papiri sul web l’ho trovate nella mia strada.
Ovviamente parlo di quel covo di serpi che è Facebook, piazza di sfogo di tutte quelle “vorrei ma non posso” che, chiuse in piccoli circoli Pickwick dalla pretesa di elitarietà, si commentano tra di loro e fuori dai quali nessuno le conosce (leggi, caga). Sono quelle volpi che, non arrivando all’uva, si fanno andare bene tavolinetti e tessuti lisi, innalzandoli a simbolo per eccellenza di food photography, e poi venderebbero la madre per riuscire a fare uno scatto tuo, di quelli che però tu scarti, perché non è abbastanza.
Lo so, vi sembrerà un discorso abbastanza snob, ma dopotutto credo di esserlo dopo che mi è stato affibbiato, e se essere snob è dare anima alle foto, beh lo sono.
Detto questo, preparatevi a una serie di nuove ricette, tutte tempestate di margheritine, che spero che vadano di traverso a queste donnucole ciarlanti da quattro soldi (che se poi due margheritine le mangiassero pure, vista la fiatella che si ritrovano, farebbero anche del bene all’umanità intera).
La prima ricetta con cui inauguro il bimestre delle pratoline sono queste polpette di ricotta e limone. Sì, avete capito proprio bene, ricotta. Io che mangio la ricotta è una cosa abbastanza improbabile (passa prima il famoso cammello per la cruna dell’ago), ma quando le ho viste sul blog di Gabriella, non ho potuto esimermi, innanzitutto perché lei le ha chiamate “al profumo di limone” ed ecco il primo richiamo, dopodiché perché i colori che potevo dare alla foto mi hanno invogliata anzichenó.
L’interno non è ricotta assoluta, come potrete poi capire dagli ingredienti e dal procedimento nella scheda più sotto, c’è molto pangrattato, che io utilizzo per ovvie ragioni gluten free, e la quantità, che non ho volutamente indicato, varia a seconda della ricotta che andrete voi ad utilizzare. Anche il Parmigiano svolge una azione legante e compattante, e l’uovo, in cottura, rende tutto uniforme e spugnoso.
Non avrei mai pensato di dover dire che, qualcosa in cui la ricotta resta comunque ingrediente principale, mi sarebbe piaciuto tanto da volerle al più presto rifare. E così sarà, magari per Vittoria la quale, come me, ama il limone (lei ama anche la ricotta).
Io ho preparato piccole palline da 25 grammi ciascuna, volevo avere una cottura perfetta dentro, senza bruciarle troppo all’esterno, e 25 grammi è stato un compromesso accettabile. la misura la vedete nella foto qui sopra, in cui ne prendo una con la mia manina da muratore. Sono perfette per aperitivi, ideali nella dimensione come finger food, e considerato che vanno via come le ciliegie, direi che per quante riuscirete a mangiarle potreste pure considerarle un secondo piatto o un piatto unico.
Le ho proposte oggi per l’iniziativa di alcune amiche su Instagram, del lunedì #oggicucinoconleamiche, al quale torno a contribuire dopo un periodo di stasi. Oggi l’ingrediente comune a tutte le ricette di cui si popolerà l’hashtag è appunto la ricotta. Quando Eleonora mi ha mandato la locandina mi ha detto sono sicura che il 2 Marzo non parteciperai, ci sta la ricotta. E’ cosa risaputa oramai, che io proprio la detesto. E invece eccomi qua, a sorpresa, con queste polpette che hanno “ingannato” anche la mia proverbiale avversione per questo formaggio.
3 Comments
Elena
2 Marzo 2020 at 22:16
Le pratoline!!!! Che meraviglia, qui ancora non sono spuntate ma le adoro!!!! E queste polpettine ricotta e limone, splendide, devono essere morbidissime e profumate 🙂 Baci
Gabriella
3 Marzo 2020 at 8:39
Ti ringrazio per aver provato la mia ricetta 🥰 Ti faccio i complimenti, i tuoi scatti sono così belli che invogliano all’assaggio!
Valentina
9 Marzo 2020 at 10:44
Grazie a te per averla presentata e resa tanto invitante da invitare (scusa il gioco di parole) le persone a rifarla. Il senso di un blog, di una foto, è proprio questo, ma la gente non lo capisce proprio.