Queste polpette non sono affatto la ricetta del secolo, perlomeno non le ho inventate io e le vedo in giro per la blogosfera da almeno 5 anni. Le prime le vidi da Nadina ma per quante volte ci ho provato a farle, tante volte mi si sono sfracellate nel sugo, che da rosso fuoco, instagrammabilissimo, era poi diventato di colore rosa antico, diluito dalla ricotta in sfrantecamento. Il problema credo siano stati il pane, la quantità di pane, e la ricotta.
E’ oramai cosa risaputa, lo sanno anche i muri di casa vostra oltre quelli di casa mia, che la ricotta a me non piace. Non la mangio “assoluta”, mi sembra di mettere in bocca qualcosa di già masticato da qualcun altro, stessa cosa dicasi per i fiocchi di latte. Però in alcune preparazioni mi ci piace, tipo nelle lasagne, o nel mio comfort food per eccellenza, che sono i fusilli bucati corti con sugo e ricotta, taaaaaanto Parmigiano e altrettanto basilico (che poi metto da parte e nemmeno lo mangio ma il profumo che conferisce a quella pasta è irresistibile).
Nonostante il malcelato odio per la ricotta, queste polpette mi hanno però sempre fatto molta gola. Una concomitanza astrale ha fatto sì che in casa avessi del pancarrè senza glutine e senza crosta, quello per fare i tramezzini, e della ricotta, anzi RICCOTTA di Valcolatte, prodotto utilizzabile sia per i dolci che per le preparazioni salate indifferentemente, che ha una fuscella sollevata dal liquido di conservazione del latticino, che la rende compatta, e quindi adatta a questa preparazione.
Confesso che le volte precedenti avevo utilizzato sempre ricotta confezionata, mai ricotta fresca, di pecora o vaccina che fosse, di altra marca moooolto nota ma che faceva letteralmente acqua da tutte le parti.
Parlando con Mariele Floris di uno spiacevolissimo episodio occorso con la nutrizionista, oramai ex, che non ha tenuto proprio da conto il fatto che io ho una avversione per la ricotta, le ho confessato questa mia incapacità a preparare le polpette di ricotta. Tempo due secondi lei mi ha passato la sua ricetta, giurandomi che non si sarebbero sfrantecate nel sugo, e così ho aperto una bella bottiglia di passata di pomodoro appena regalatami da Pomì, ed ho finalmente creato le mie polpette di ricotta, così buone e saporite, che le ho mangiate finanche io!
Inserisco a pieno titolo queste polpette tra le ricette light, perché contengono tutti ingredienti che, trattati in maniera classica, senza frittura alcuna, costituiscono un perfetto e completo pasto dietetico. C’è il carboidrato costituito dal pane, la proteina che è la ricotta, la dose di olio giusta e il sugo di pomodoro che è la madre di tutti i condimenti classici, insomma, in barba a tutti i post che fioccheranno sulla bacheca della mia ex nutrizionista che pare utilizzi i miei post ed articoli come spunto infantile per smentire ciò che dico, questa è una ricetta light, a pieno titolo.
La gente rosica purtroppo, peccato che queste polpette siano morbidissime, e non permettano di rosicare proprio un bel niente.
Poi vabbeh siete liberi di mangiare lo yogurt magro senza grassi, senza zuccheri, senza gusto col finocchio pucciato dentro e le immancabili mandorle mentre fate sport da casa eh, ma poi non vi lamentate che fate la dieta della tristezza. Perché dieta significa innanzitutto saper mangiare, e alcune diete sono punizioni fin dall’inizio, a volte anche immotivate.