Con la situazione politica europea della guerra in atto Russia-Ucraina, ho avuto più volte il dubbio sul se pubblicare o meno cose, ma mi rendo conto che sebbene a una tragedia sia susseguita un’altra tragedia, se contro il Covid potevo fare qualcosa (ossia evitare di prendermelo, vaccinandomi e mantenendo tutte le misure di sicurezza, inclusa la cancellazione di una vita sociale), in questo caso nulla si può fare.
Oltre a smettere di vedere il telegiornale, dopo una tre giorni di Skytg24 fisso e boccetta di Lexotan in mano, oltre ad inviare sms umanitari, donare beni primari e medicine per le varie raccolte in giro per il paese, mettere a disposizione un piano di casa per eventuali accoglienze di emergenza, ho deciso che almeno nel mio spazio del web, sia esso questo sito sia i miei canali social, voglio fare le stesse cose che facevo prima.
E quindi mentre c’è gente che ha addirittura deciso di chiudere i propri profili Instagram, io vado avanti, anche se mi cagate il giusto. Non è non pubblicando ricette che questa assurda guerra finirà. Non é con il silenzio e la diffusione angosciata di fake news che quel “poro matto” capirà che più che conquistare l’Ucraina dovrebbe pensare a conquistarsi un posto nella migliore clinica psichiatrica esistente al mondo, tanto é ricco e se lo può permettere.
Siamo stati per decenni circondati da paesi in guerra. Yemen, Afghanistan, Cecenia, Iraq, però il mondo andava avanti ugualmente. Stavolta la guerra la abbiamo proprio dietro casa, e mai come questa volta i giornali, le tv e i social non parlano di altro, accrescendo un senso di paura e angoscia collettivo, dandogli una cassa di risonanza mai vista prima. E mettendo le persone che provano a mantenere un brandello di lucidità nella condizione di doversi quasi giustificare se invece vogliono continuare a dare ai propri canali social una parvenza di normalità.
Dovremmo svagarci, distrarci a vicenda, come abbiamo fatto durante il lockdown, dandoci vicendevole supporto emotivo. Certo magari cantare alle finestre non é il caso visto che non siamo più prigionieri nelle nostre case. E invece no.
Siamo appena, e a mala pena, venuti fiori da un periodo di bombardamento emotivo, di terrore mediatico, quello della pandemia, e siamo entrati in un altro turbine di paure, ansie, come se qualcuno ci stesse militarmente addestrando allo spavento costante e all’odio. E quindi ti insultano se pubblichi le lasagne a carnevale, ti bannano se friggi invece di strapparti le vesti davanti la tv, non parli della guerra e sei una persona leggera, insensibile e che se ne fotte… ne parli e te ne stai approfittando da sciacallo.
Ma insomma, esattamente che caspita volete? Avete paura di morire sotto le bombe? E che fate le aspettate dentro casa puntando il dito contro la gente che invece pensa di vivere e non sopravvivere? Pensate che solo perché non parliamo della guerra non siamo angosciati lo stesso? Parlate di pace, la invocate a pieni polmoni ma siete i primi ad aggredire nei commenti e in privato chi cerca di mantenere una parvenza di normalità.
Io i capelli ho già iniziato a perderli, letteralmente, e non c’é Bioscalin che tenga. E ho scelto di mantenere puliti i miei canali social, dalla guerra e da chi la guerra può farla a me, bannando senza pietà. E molte altre colleghe stanno facendo lo stesso.
Non sono disposta ad accettare appunti da chi mi aggredisce. Parole di Valentina Masullo, brillante e famosissima blogger, sempre carina e disponibile con tutti, mai una parola fuori posto, che viene attaccata tanto quanto me, quanto noi, che abbiamo scelto di proseguire nella nostra oasi di leggerezza e di vita normale.
E se proprio mi volete fare la guerra, fatemela perché sto pubblicando il primo di marzo una ricetta coi pomodori. La guerra delle stagioni ve la concedo, quella la posso affrontare. Lottiamo a armi pari.
Lo so, non è periodo di pomodori, ma io al supermercato li trovo, e onestamente me ne frego se siano di serra o meno. Mi piacciono, ne ho voglia e li compro. Se non vi va bene tornare a leggere il post verso Luglio.
Di solito li preparo col riso, alla classica romana maniera, e prima o poi la ricetta la metterò anche sul blog. Questa volta li ho fatti vegetariani, con dentro la polpa del pomodoro stesso, origano secco e tanto basilico fresco, un pochino di aglio, pangrattato, Parmigiano e mozzarella, alla pizzaiola insomma. E casa si é riempita di un profumo pazzesco, di belle giornate, di cose buone.