Questa ricetta è frutto del recupero di avanzi di un’altra preparazione, ci credete? Preparavo infatti i toast di gamberi, quelli che vi servono al ristorante cinese come antipasto, ma avevo acquistato troppe mazzancolle e avevo oramai aperto una confezione intera di pane da tramezzino (io uso indistintamente sia la marca Morato che Roberto), e quelle anche se le sigilli con due chilometri di pellicola e le metti sotto vuoto, dopo 3 secondi diventano solette di scarpe.
E’ chiaro, per altro, che nel momento stesso in cui a me viene chiesto di preparare una ricetta estemporanea con qualcosa che ho davanti, la frittura è la prima cosa a cui penso, la mia prima opzione. Così come lasciare la coda alle mazzancolle mi viene oramai automatico (a meno che non le utilizzi per una insalata di mare o un risotto).
Se mi avessero presa a Masterchef, probabilmente avrei fritto qualsiasi cosa, al momento dell’Invention test, ma pazienza, non sanno cosa si sono persi ahahahah.
Fatto sta che ricordavo di aver visto delle polpette a forma di porcospino su Pinterest, e pensare a dei ricci di mazzancolle è stato immediato. Solo che mentre alle polpette puoi infilzare dentro dei pinoli a simulare gli aculei, non sapevo come rimediare con le mazzancolle, e perciò le ho pastellate con una poltiglia appiccicosa e poi ricoperte di cubetti di pane (che nel frattempo erano già diventati selci).
Qualcuna in cottura la ho bruciata, non mi sono regolata con i tempi di cottura diversi, del gambero, della pastella e del pane, poi ho abbassato la fiamma, ridotto un po’ i minuti di cottura, e un paio buoni per le foto li ho ottenuti (per la bocca erano buoni anche quelli un pochino bruciacchiati, comunque).