Peccato che non so come fare, col cellulare, a scattare le fotografie con la data di scatto in evidenza. Giornali di oggi non ne avevo per metterlo accanto alla cesta di mini zucchine che ho trovato al supermercato, come i rapitori durante i video dimostrativi del rapito ancora in vita, zucchine con tanto di fiori attaccati. Questo per dire a chiunque sia in preda all’iperventilazione da zucchina a gennaio, che pare che non siano fuori stagione, almeno queste nanette che ho trovato fresche e croccanti questa mattina.
Ho pensato di rifare subito una quiche fatta anni e anni fa, agli albori del primo blog poi hackerato, e per il quale non mi preoccupavo delle fotografie e nemmeno possedevo ancora una reflex. La avevo completamente dimenticata ma poi, come segno del destino, sere fa ero a casa di Roberto e cercavamo delle foto vecchie di Ully con un giacchetto di pile nero di Decathlon che gli infilavo nei momenti di gelo, e che mi faceva ridere perché sembrava un architetto esistenzialista con il dolcevita nero. Spulciando in tutte le foto che negli anni gli ho mandato su Whatsapp, sono “uscite dal cascione” le foto di questa quiche appunto, che ho vergogna di mostrarvi (anzi, vi dirò che gliele ho fatte cancellare). Brutta come la morte era però deliziosa. Il destino ha voluto che il giorno successivo abbia trovato proprio quelle zucchinette mignon e così non potevo non rifarla per il blog, con foto (abbastanza) migliori.
Non sono soddisfatta, vi dico la verità, avrei preferito usare lo stampo rettangolare, come era in origine, ma tirandolo fuori dal mobile dove giaceva da troppo tempo inutilizzato insieme alle altre teglie neglette, mi sono accorta che era in alcuni punti arruginito. E così ho optato per lo stampo tondo, che in foto rende sempre poco.
Ricordo che la versione originale brutta fu frutto di un recupero di cose dal frigorifero: una burrata che chiedeva pietà, zucchine minuscole appena acquistate ma che non sapevo come usare (tenete presente che sono piccole quanto un würstel, lunghezza e spessore), uova probabilmente vecchie di qualche giorno. Ricordo anche che la burrata cacciò un mare di acqua in cottura così che, a sto giro, ho aggiunto il pangrattato alla base della sfoglia, e infatti la cottura è stata perfetta.
Sebbene le micro zucchine in vendita avessero il fiore in cima, era supermega moscio e scuro, perciò ho acquistato, fuori stagione, una vaschetta di fiori di zucca freschi, e li ho aggiunti. Così è, se vi pare.