Per garantirci un’ottima scorta di principi nutritivi e vitamine durante l’estate, e rimanere in forma e superidratati, oltre a seguire i consigli di Studio Aperto (che a onor del vero quest’anno ancora non ha iniziato ad ammorbarci), di non uscire nelle ore calde e bere molta acqua, bisogna mangiare molta frutta. E frutta in estate si traduce sostanzialmente in melone, almeno per me.
Fonte altissima di potassio tanto quanto le banane ma meno calorico (si calcola che 100 grammi di melone contengano appena 33 calorie), 2 sole fette di melone al giorno ci forniscono la dose quotidiana necessaria di Vitamina C ed A.
Come molte cose, ho iniziato a mangiare il melone abbastanza tardi nella mia vita, perchè quello che oggi è uno dei profumi che più amo tra quelli della frutta, da piccola mi disgustava, ed il melone, che sia un retato, un Cantalupo o un melone invernale (quello a pasta bianca e verdina per intenderci) è un frutto molto profumato. E’ proprio avvicinando il frutto intero al naso che si riesce a scegliere, al momento dell’acquisto, quello della giusta maturazione, proprio per l’intenso profumo che emette anche attraverso la dura scorza. Quando lo si sceglie inoltre, è necessario controllare che non abbia parti molli sulla scorza e che sia bello pesante! La buccia va annusata in diversi punti e il profumo deve risultare fresco, lo si batte con le dita e non si deve sentire il “vuoto” ma la tecnica più valida è quella del controllo del picciolo. Se, premendolo, esso cede leggermente per poi tornare a posto, allora il melone è del giusto grado di maturazione. Se è duro, il melone è acerbo mentre se si muove troppo e viene addirittura via, il melone ha oltrepassato la maturazione!
Essendo un idratante naturale a basso costo, il melone è il frutto più consigliato per l’estate e a Roma al BioParco, vengono dati meloni a tutti gli animali durante la stagione calda, in quantità industriale.
Il contributo che ho voluto dare a questa giornata è un contributo salato (è notorio che io non amo i dolci), contributo che unisce il riso alla frutta come era già stato per le fragole, e che colloca immediatamente questa ricetta tra i “Magnifici degli anni 80”. Il risotto al Melone lo avevo preparato un anno fa circa, ma non ero pronta per le fotografie e così ho solo appuntato la ricetta sulla Moleskine senza riportarla sul sito.
Ho pensato di utilizzare un profumatissimo Melone per una preparazione salata, in fondo anche l’accostamento più famoso del melone è col prosciutto, e ho deciso di rifare il risotto preparato tempo prima, utilizzando l’estrattore di succo che mi sono regalata da poco. In questo modo ho ottenuto un colore meraviglioso della preparazione utilizzando l’estratto, e ho usato meno brodo per ultimare la cottura del riso perché lo ho alternato col vino bianco e con l’estratto di succo di melone. Il risultato è stato questo risotto così buono, fresco e scenografico.