Parto subito con una premessa. Iginio Massari non mi ha mai fatto troppa simpatia. Pur riconoscendone la bravura, la competenza, la maestria e tutto quello che volete, vuoi anche per come viene mostrato in televisione, tutto è fuori che simpatico.
Anche la sigla della trasmissione di pochi minuti che conduce da solo (quando non è ospite temuto a Masterchef et alii) recita “Massari Massari ti massacrerà, e saranno cazzi amari“, quindi mi sa che quella sensazione di antipatia e di soggezione angosciante non sono la sola ad avvertirla.
Ad accrescere la mia antipatia poi è stato un gruppo di sostenitori del Maestro, per il modo in cui viene gestito, in un clima che è un misto tra la Gestapo e la dittatura. L’aria era sempre talmente tesa e pesante che ho deciso di recente di uscirne. Ho visto gente mortificata per aver sbagliato la cottura di un biscotto o la sua formatura, bacchettata da personaggi presuntuosi e saccenti. Personaggi a cui vorrei dire, “rilassatevi, state cucinando, state impastando dolci e formando biscotti, e la gente che spende 75 euro a volume del Maestro, merita un po’ di rispetto se un biscotto non gli riesce, non lezioncine di vita“. (P.s. non ci sono io tra le persone a cui non sono riusciti biscotti o dolcetti, ma ho occhi per leggere).
Quindi la mia opinione su Massari è stata di sicuro viziata dalla TV prima e dal gruppo poi, mentre ha riguadagnato alcuni punti quando ho addentato la prima rosellina di frolla montata ottenuta cambiando forma alle sue famose Esse di frolla al Cioccolato. Ho utilizzato infatti una bocchetta di acciaio che si usa per fare decorazioni floreali, la numero 2D della Wilton, e ho formato un fiore, partendo dal centro e facendo una girella, anziché una S.
Ma anche qui di cose da dire ne ho.
Innanzitutto nel volume 1 della collezione Non Solo Zucchero, da cui ho tratto la ricetta, non c’è assolutamente scritto che il burro deve essere talmente a temperatura ambiente da essere quasi una crema. Ho lavorato, seguendo meramente le istruzioni della ricetta, il burro almeno 20 minuti, per fare in modo che diventasse della consistenza giusta per essere “pochato”. Mentre lo capivo, ho rotto 8 sac à poche e ho dato il colpo di grazia al mio tunnel carpale.
E non sono stata la sola. Anche Patrizia Greco ha usato la ricetta e ha lanciato diversi improperi al burro prima, alla sacca da pasticceria poi, all’impasto di seguito, perché era duro tipo “sercio” (=pietra, in dialetto romanesco) pure a lei. E anche una mia follower su Instagram che ha provato la ricetta che le ho passato io (ho il libro e le ricette le passo tutte le volte che voglio) ha avuto problemi con l’impasto.
Nel gruppo di cui non faccio più parte poi, agli sfracelli di chi ci aveva provato a fare le Esse e si erano spatasciate, consigliavano di tenerle in frigorifero una volta formate, notizia completamente assente nel procedimento del suddetto libro. Io comunque non le ho fatte raffreddare in frigorifero le mie rose, non ho nemmeno lavorato pochissimo il burro (altro suggerimento letto nel gruppo) ma le ho cotte direttamente dopo averle formate. Ma di fatto erano di legno! In cottura poi sono diventate fragranti, leggerissime e hanno mantenuto la forma. Ma stando ai risultati delle suddette altre due amiche, forse ho avuto fortuna.
Quello che vi consiglio è, lavorate poco il burro se lo avete fatto diventare quasi cremoso (lasciandolo tanto fuori dal frigo), altrimenti, se lo avete ad una normale e classica temperatura ambiente, lavoratelo quanto vi pare, tanto il cacao indurisce gli impasti lo stesso. E usate un burro ottimo. Io non ho la possibilità di Pasqualina di farmi portare burri dalla Normandia, ma ne trovo uno ottimo alla Lidl, Milbona, burro tedesco (esiste anche l’irlandese, con la carta dorata, ma scegliete il tedesco, confezione blu). Se avete la possibilità di andare alla Lidl, fatene scorta, per le vostre preparazioni dolci. E’ morbido e mantiene le forme.
5 Comments
Sara
12 Febbraio 2019 at 11:41
Io da un lato invidio tanto chi si fa il sangue amaro per dei biscotti: significa che, in fondo, non ha grossi problemi a cui pensare nella vita. Né grosse gioie, aggiungo 😛
Queste rose invece sì che sono una gioia: belle belle belle!
Una domanda: non c’è cioccolato nell’impasto ma solo cacao giusto? Chiedo per sicurezza 😀 grazie!
Valentina
12 Febbraio 2019 at 11:56
Ciao Sara 🙂 si solo cacao. Io ho usato quello della Lidl e mi é andata liscia. Chi ha usato l’ Hershey ha trovato l’impasto finanche piú duro.
cristiana
12 Febbraio 2019 at 22:26
Bella cazzuta!
Valentina
13 Febbraio 2019 at 8:46
Quando ci vuole, ci vuole!
Pellegrina
16 Febbraio 2019 at 12:23
La frolla montata è la sola che mi piaccia. Sono bellissime e straordinarie.
Per il resto non seguo né social né star, per cui posso godermi almeno con gli occhi la tua bravura in laica pace!