Quando ho pubblicato nello status di Whatsapp la foto di questi saccottini ancora crudi ma assemblati e pronti per andare in forno, Alessandro mi ha scritto dicendo “Oh, adesso sì che si comincia a ragionare”. Lui è infatti tra coloro che sono contro il mio utilizzo massivo di verdure in cucina ma soprattutto contro il mio proporvi, una dietro l’altra, ricette che le prevedono come ingrediente principale.
Ma va da sé che non mangiando io altra proteina che non il pollo, in qualche maniera devo pur spaziare nel proporvi le ricette. Già mi è difficile alternare dolce e salato, in quanto il primo perde contro il salato su tutta la linea, ma alternare solo pollo e gamberi (o polpo o quei pochissimi prodotti del mare che mangio) diventerebbe alla lunga (ma anche alla breve) noioso. Alternativa al pollo e alle verdure per me, acclarato che i dolci sono ben pochi e me li distribuisco centellinandoli nei vari mesi di programmazione, sono le cose sfiziose e il junk food.
Il junk food per eccellenza è quello che contiene i wurstel, che lo sono già di costituzione e per definizione. L’unione wurstel e patatine è il paradiso del golosone, a cui basterà che ci siano questi due ingredienti nella ricetta, per prestarci attenzione.
E così ogni tanto tocca trasgredire anche qui, per essere anche io meno noiosa e più “variegata”.
Ho visto preparare questi saccottini a forma del classico packaging delle patatine fritte del fast food, ripieni di wurstel e patatine, da Benedetta Rossi. Sonnecchiavo annoiata sul divano e avevo la TV accesa su Real Time. Il rumore dell’olio che friggeva le patatine mi ha attratta e così ho seguito la ricetta, desiderando rifarla già dal minuto successivo. Ma invece ci ho messo ben due settimane prima di mettermici (è un gioco da ragazzi) perché pensavo che si trattasse di un impasto da far lievitare e ho sempre pensato di non avere tempo a sufficienza per la lievitazione, la preparazione, la cottura e non ultime le fotografie.
Pensavo di dover avere perlomeno mezza giornata a mia disposizione, e invece se avessi prestato bene attenzione alla ricetta, mi sarei resa conto che in due ore nemmeno, e volendo stare larghi, avrei sfornato queste delizie.
La pasta che li avvolge infatti contiene il lievito istantaneo per torte salate (il Pane Angeli giallo, per intenderci), quindi lievita nel forno. Le patatine si usano prefritte, ossia quelle surgelate, e se non volete sporcare una padella e schizzare di olio mezza cucina, potete cuocerle in forno o dare un senso alla friggy, per metà del tempo indicato sulla confezione (il resto della cottura se la faranno in forno).
Non so per quale occasione potreste prepararli, di sicuro se avete in visita amichetti dei figli, o nipotini, o per una serata divano e tv. In quel caso vanno benissimo. Per il resto rimane un delizioso junk food che una volta ogni tanto ci si può concedere tranquillamente (sebbene io preferisca una bella fetta di pizza di scarole o una fetta di parmigiana se proprio devo trasgredire a qualsiasi principio di mangiare pulito).
Rispetto alla ricetta originale di Benedetta Rossi, che trovate cliccando qui, io non ho messo il formaggio alla base del “saccottino”, mi sono dimenticata a dirvela tutta, presa dalla smania di “impacchettare” wurstel e patatine nell’impasto soffice. Non so quale quindi sia il risultato con il formaggio, ma vi dirò che mangiati così, senza, sono venuti buonissimi lo stesso. E se il formaggio avesse avuto anche la funzione “collante”, vi assicuro che da dentro al saccottino né i wurstel né le patatine sono venuti fuori.
Io, inutile dirvelo, li ho fatti, ne ho mangiato solo mezzo per capire se fosse cosa buona e giusta e poi li ho regalati ai vicini.