In Farsi, la lingua persiana, con la parola Shirin (Shirini) si indica non solo l’aggettivo “dolce”, ma tutto l’insieme dei dolci, dolcetti, biscottini, o prodotto di pasticceria. Oltre a questi Shirini Morabaii (letteralmente Biscottini alla Marmellata), abbiamo ad esempio gli Shirini Napoleoni, una sorta di “lasagna” di pasta sfoglia alternata a strati di crema pasticciera, gli Shirini Gorabieh, una sorta di amaretti gommosi o gli Shirini Latifeh, biscottini a forma di piuma con dentro panna montata aromatizzata alle rose.
Gli Shirini Morabaii sono semplicissimi biscotti di frolla montata al burro, aromatizzati all’acqua di rose, prodotto persiano per eccellenza, ed sono tanto delicati quanto effettivamente appaiono in fotografia. Il profumo è strabiliante e si utilizzano le marmellate molto zuccherine persiane, ridotte sempre in crema (nelle marmellate persiane non troverete MAI pezzettoni di frutta), preferibilmente di albicocca. Io non la avevo in casa al momento della preparazione degli shirini e quindi ho utilizzato una marmellata di fragole. E in ogni caso, questi shirini si possono fare con tutte le marmellate, purché ridotte in purea.
Ho preparato questi shirini per il Norooz che cade oggi, per l’appunto prendendo la ricetta perfetta da Persian Mama. Tra i tanti siti web di cucina persiana e le moltissime pubblicazioni, esso è al momento il migliore e il più affidabile.
Anche se da calendario è domani che arriverà la primavera.
Gli antichi persiani celebravano questo cambiamento della stagione con auguri reciproci e per tutto ciò che la natura aveva loro fornito. Avevano grande rispetto per la natura e le quattro stagioni, e rispettavano la terra, il sole e l’Essere Supremo. Da allora fino ad oggi, il giorno in cui arriva la primavera viene celebrato seguendo alcuni rituali praticamente immutati che sono stati osservati centinaia di anni fa in una cerimonia chiamata Nowruz, che significa Nuovo Giorno.
La preparazione per questa giornata inizia alcuni giorni prima dell’arrivo della primavera in un’altra cerimonia per dire addio al vecchio anno con qualunque malattia o infelicità che ciò abbia comportato. Questa cerimonia è chiamata Chaharshanbeh Suri, che è la festa del fuoco. Si accendono piccoli fuochi che simboleggiano luce, calore ed energia e saltando sopra questi fuochi si canta questa canzone: “Zardi ye man az to, sorkhi ye to az man” (brucia tutto il mio male e dammi la tua salute ed energia). Questa festa che si svolge di sera è piena di gioia ed allegria, si fanno canti e si mangia buon cibo con tutti i familiari.
Gli iraniani e le persone di molti altri paesi celebrano Nowruz nel momento in cui arriva la primavera (Tahvil ē Sal) con i membri della famiglia. E’ tradizione preparare un tavolo molto semplice ricoperto da un tessuto (Sofreh) lungo fino a terra, agghindato con particolari oggetti. Il tavolo così composto prende il nome di Sofreh Haftseen. Di solito sopra ci si trova posizionati, uno specchio, delle candele, uova colorate, fiori, frutta, noci, dolci e 7 oggetti il cui nome inizia con la lettera S in lingua farsi.
Ognuno di questi sette elementi simboleggia ciò che è veramente importante nelle proprie vite. La selezione perciò è diversa di casa in casa a seconda di ciò che per ciascuno essi effettivamente simboleggiano. Ecco l’elenco:
Sabzeh Eid (semi germinati, lenticchie o grano)) – Ringiovanimento e primavera
Serkeh (aceto) – Età e pazienza
Seeb (mela, solitamente rossa) – Bellezza e salute
Seer (aglio) – Medicina e salute
Somagh (sumac) – Il colore cremisi dell’alba e il sale della vita
Sonbol (Giacinto, il bulbo fiorito) – Bellezza e fragranza della primavera
Samanu (impasto di orzo germogliato) – Prosperità
Sekkeh (moneta) – Ricchezza
Senjed (frutti secchi di oleastro) – amore
Sabzeh Keshmesh (uvetta) – Dolcezza della vita
Mahi Ghermez (pesce d’oro, sostituito con una Palla di vetro col pesce rosso vivo) – Vita
Tokhm Morgh ē Rangi (uova colorate) – Fertilità e umanità
Ayneh (Specchio) – Riflettendo sulla vita
Āb-e ghōl (acqua di rose) – Purezza e Pulizia
Shirini – Dolcetti (sempre presenti)
Un libro Sacro o il Dīvān di Ḥāfeẓ o libro di Rumi
I colori nazionali dell’Iran
Candele o lanterne – Luce, calore e gioia (sempre presenti)
I membri della famiglia siedono attorno al tavolo di Haftseen e attendono l’arrivo della primavera, non importa se è mattina o notte fonda. In quel preciso momento si baciano tutti e si augurano un buon nuovo anno, sano e felice. Gli adulti donano regali ai più giovani della famiglia e le celebrazioni continuano per 12 giorni con le visite di parenti e amici a casa che vengono ricambiate.
Poi, la mattina presto del tredicesimo giorno (Sizdeh Bedar) tutti lasciano le loro case per un picnic all’aperto ai piedi delle colline o sulla sponda di un fiume o di un lago. Il significato di un fiume o proprio lo stare vicino all’acqua è che i Sabzeh Eyd (semi germinati) vengono in questa occasione gettati nell’acqua per augurarsi buona fortuna e per simboleggiare il ritorno alla natura. Fonte Persian Mama
Eyd e Shoma Mobarak e Happy Norooz 1397 a tutti.