Non so voi, ma io ho letteralmente adorato questo film fin dal primo momento in cui lo ho visto. Ho riso, e ancora rido, dalla prima all’ultima scena, e così come succede per alcune battute di Fantozzi, spesso mi ritrovo ad associare frasi di questo film alla mia vita quotidiana.
Non è perciò un caso che appena sento la parola Spanakopita, prima ancora di pensare a quanto buona sia questa torta salata greca di pasta phyllo, spinaci e Feta, penso alla scena del video qui sopra, quando la zia Voula alla fine del racconto della “bobopsia” in cui nel suo bozzo trovano “denti e ossa”, offre entusiasta, con un tono di voce tra l’alto e l’altissimo, agli aggiacciati Miller, la Spanakopita.
Ad onor del vero, quelli che gli vengono offerti sono gli Spanakopitakia, che letteralmente sono la versione finger food o monoporzione, della torta unica che si chiama Spanakopita. E’ sul blog di Sara che ho imparato la differenza tra le due parole, non avendo studiato il greco ma solo il latino. E lo ho imparato quando, cercando le ricette da rifare nel suo bimestre da regina vincitrice del The Recipe-tionist di Flavia, sono capitata nella sezione dei piatti “esotici”.
Sara ha diverse caratteristiche nel suo modo di cucinare. A parte essere cintura nera di Pecorino, e aver conseguito altre cinture di arti marziali in Castagne, Zucca e Radicchio, è maestra indiscussa o, per restare in ambito delle arti marziali, Sensei (先生= insegnante) di finger food e verrine (bicchierini), categoria che invece nel mio blog manca del tutto. A dire il vero avrei voluto prepararne un tipo, però conoscendomi so che sarebbero rimaste figlie uniche di madre vedova, e così ho optato per la versione intera di ciò che nel suo blog nasceva come finger food, appunto gli Spanakopitakia.
Sebbene si possa pensare che la pasta Phyllo sia leggera perché ultrasottile, e gli spinaci siano verdure, questa torta salata non è affatto leggera. La sola porzione che ho mangiato dopo aver fatto le foto a corredo dell’articolo mi ha saziata per circa 24 ore, tant’è vero che ho inserito la preparazione di diritto nella categoria dei piatti unici, allo stesso livello del Gateau di Patate.
Forse mi ci sarebbe voluto quel bicchierino, o forse due di Ouzo, il tipico liquore greco all’anice offerto nel film ai Miller in visita alla famiglia Portokalos, che li ubriaca al punto tale da non riuscire a distinguere più i gusti e a rifiutare le continue offerte gastornomiche della cerimoniosa famiglia, destando sospetto.
12 Comments
Elisa Baker(Flavia)
16 Gennaio 2018 at 10:28
E non faccio questa anche oggi, primo perché la dieta ne risentirebbe, ma anche perché sono ancora chiusa in casa e l’alimentari di cui vedi al post degli gnocchi alla Romana, non ha la pasta Phyllo!! Anche qui ti approvo le modifiche e/o aggiunte, tipo appunto l’uovo e l’aneto. Non avevo nemmeno finito di scriverti che ti aspettavo per la seconda, che ora mi vien da pensare che non c’è due senza tre, a buon intenditor…. comunque ne approfitto anche qui per fare gli auguri di buon compleanno alla mia DilettOliva, mi sono appena presa in braccio Ronald e gli ho detto che la deve conoscere e ringraziare!! Intanto io ringrazio te mia cara… buona giornata
Valentina
16 Gennaio 2018 at 10:54
Si, ci sta anche la terza, hai immaginato bene 😀 ma la pubblico tra qualche giorno, ti dò un poco di pace 😀
Elisa Baker(Flavia)
16 Gennaio 2018 at 10:30
ehm…e anche io adoro quel film…. per dire!!!
Valentina
16 Gennaio 2018 at 10:34
é che nel blog di Sara non ci sta il “cazzatone” se no facevo anche quella 😀
elisabetta cuomo
16 Gennaio 2018 at 10:36
Adoro la pasta Phyllo e questa ricetta mi ispira moltissimo!
Valentina
16 Gennaio 2018 at 10:40
Grazie Elisabetta. A saperla fare in casa sarebbe anche più buona, ma io ho zero manualità e un tunnel carpale che mi sta uccidendo. Questa è una torta buonissima, e con la pasta phyllo si gioca benissimo per decorazioni sempre stupende all’occhio!
Sarapixel
17 Gennaio 2018 at 0:42
Vale, tu riesci sempre a stupirmi! Mai e poi mai avrei immaginato che tu andassi a pescare così indietro nel tempo… Il mio momento “esotico”, quanti ricordi! Ho arrotolato spanakopitakia felice per giorni e giorni, ho spennellato fogli di pasta phyllo per mesi… Ero in fissa! Ho anche la tyropita sul blog, intera come questa che hai fatto tu ma con sola feta all’interno, e certo non bella come la tua 🙂 Il bello di questo gioco è proprio questo: grazie a voi sto rivivendo attimi della mia passione per la cucina che credevo di aver dimenticato… Mi state facendo emozionare tantissimo! E mi pare di capire che tu non hai finito qui… Sono ansiosa di scoprire che cosa sei andata a scovare ancora! Intanto ti abbraccio e mi gusto virtualmente un bel quadrotto di questa spanakopita meravigliosa che, anche stavolta, ha superato di gran lunga l’originale (l’increspatura in superficie è top). Grazie <3
Valentina
17 Gennaio 2018 at 9:25
Si infatti credo proprio che il bello di questo gioco, a parte la premessa chiarissima che la stessa Flavia ha dato, condividere e non competere, è proprio la scoperta di ciò che scelgono le persone che rifanno le tue ricette, capirne i gusti… per esempio io che di tre non ho fatto un dolce, a parte che lo sapevi, avresti capito che preferisco le cose salate…. e così via. Poi vabbeh c’è chi vince e ha grande seguito come te, a cui auguro fino al 15 di febbraio di avere tanti partecipanti al tuo bimestre, e chi come me che mai mi sono vantata di essere popolare quando mi toccherà mai avrò il minimo storico di partecipazioni 😛
Sarapixel
18 Gennaio 2018 at 9:12
Eheheh ma io lo sapevo che tu nn avresti mai rifatto un dolce! In generale credo che avremo molti più salati che dolci 🙂 Sono contenta già così xchè ho 6 ricette al terzo giorno! E quando toccherà a te sono sicura che ci sarà un grande seguito perchè anche se nn lo ammetteresti mai, ma ti amiamo in tante e lo sai! 😛
Valentina
18 Gennaio 2018 at 9:17
A me basta che mi apprezzino le persone giuste. E il bene che ricevo mi avanza pure <3 Grazie Sara.
lucia melchiorre
18 Gennaio 2018 at 22:06
Eheheh… la pasta phyllo… finalmente giace nel mio frigorifero… in attesa di cosa??? Chissà😂😂😂😂😂😂… poi mi spieghi come hai ottenuto questa forma perfetta!!! Questa ricetta mi attrae molto anche perché amo il film e questo punto non lo ricordavo… quindi week end… pasta phyllo e magari mi riguardo anche il film… cosa chiedere di più??
Valentina
19 Gennaio 2018 at 7:40
La forma è facile, basta avere il props giusto (in questo caso una teglia da forno in ceramica di Ikea), e basta seguire la regola greca che ogni base di phyllo deve avere almeno 6 strati sovrapposti, precedentemente unti (burro o olio non importa), serve sia da collante che da elemento croccantizzante, che non si dice ma va bene 😀 Il film è uno di quelli che giacciono a vita nel mio MySky, insieme a Benvenuti al Sud e Julie & Julia, pronto all’occorrenza! Riguardarlo fa sempre bene, per una sana e sonora risata, che ogni tanto tutti dovrebbero farsi!