Col termine Satay (leggi saté) si intendono degli spiedini di carne (capretto, maiale, manzo, pesce, frattaglie e anche Tofu per chi è vegetariano, ma sostanzialmente i più noti sono fatti con carne di pollo) cotti alla griglia, e costituiscono il piatto forte sia della cucina indonesiana che thailandese. In Indonesia il Satay è considerato il piatto nazionale e viene anche venduto come cibo di strada.
Le carni sono rese molto morbide e saporite da una marinatura lunghissima (da un minimo di due ore fino ad una intera notte in frigorifero) con spezie e condimenti, e vengono solitamente serviti insieme a una salsa a base di burro di arachidi e latte di cocco, anch’essa speziata, che prende appunto il nome di salsa Satay.
Dato il sapore importante di salsa e spiedini, di solito li si accompagna con riso in bianco e verdura fresca.
Ho mangiato questi spiedini per la prima volta in Francia, in un ristorante thailandese a Parigi nel 17eme arrondissement. Fu lì che mi innamorai letteralmente della cucina thailandese, curry rosso e curry verde in primis e Satay poi. Tornata a casa ho voluto replicare per quanto fosse possibile a Roma, le stesse preparazioni, ho studiato molto e mi sono documentata, e ho trovato per altro una bravissima foodblogger, thailandese di origine, Vatinee Suvimol, che considero tra le massime autorità in campo di cucina thailandese e mio punto di riferimento per quanto riguarda questa cucina. Il fatto che sia tra le maggiori influencer italiane poi è motivo di orgoglio per la nostra categoria.
E’ proprio a partire dalla sua ricetta di Satay, che ho iniziato le mie sperimentazioni, e devo dire che il risultato finale è stato identico a quello degli spiedini assaggiati a Parigi.
Ve lo anticipo, questa non è una ricetta “senza” né tantomeno una ricetta con sostituzioni. Io stessa ho girato parecchio prima di trovare alcuni ingredienti di assolutamente non facile reperibilità, nemmeno a Roma, checché se ne dica. Ci sono volute due sortite in zona piazza Vittorio, tra Pacific Trade e il mercato multietnico, per reperire tutti gli ingredienti e iniziare a mettermi all’opera, ma alla fine ne è valsa la pena.
La parte di pollo che utilizza Vaty sono le cosce. Io ho preferito utilizzare i petti di pollo, che il mio macellaio di fiducia mi vende già a filetti, stretti e lunghi, proprio come la ricetta richiede che siano. Il miele che ho utilizzato è quello di cui mi ha generosamente fatto omaggio il mio amico Andrea, che alleva api e produce miele insieme a suo padre, per hobby.
La ricetta è presa totalmente dal blog di Vaty, A Thai Pianist.
Ingredienti
10 cosce di pollo tagliate in strisce sottili e lunghe
per la marinatura
3 steli di lemongrass tagliati finemente
1 cipolla tritata
3 spicchi di aglio
1 cucchiaino di pepe
5 fette di galangal (o zenzero) finemente tritato
2 cucchiaini di cumino
2 cucchiai di coriandolo secco
3 cucchiai di salsa di soia thai
4 cucchiai di salsa di pesce thai
6 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiai di olio di semi
Per la salsa di arachidi
220 g di arachidi snocciolate (non salate)
80 ml di acqua
80 ml di latte di cocco (non dolce)
1 spicchio d’aglio tritato
½ cucchiaino di salsa di soia thai
2 cucchiaini di olio di sesamo
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaino di salsa di pesce thai
½ cucchiaio di succo di lime
pepe cayenne, peperoncino q.b.
Unire gli ingredienti della marinatura in un mixer.
(La marinatura che ne esce deve essere dolce e salata al tempo stesso, quindi aggiustare eventualmente dopo con salsa di pesce o zucchero)
Versare 3⁄4 della marinatura sulle strisce di pollo e lasciar riposare per almeno 3 ore (anche tutta la notte, se possibile).
Intanto procedere con la preparazione della salsa di arachidi unendo tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una salsa. Aggiustare eventualmente di sale, zucchero e succo di lime.
Infilare le strisce di pollo negli spiedini, precedentemente lasciati a mollo in una ciotola di acqua per almeno 30 minuti (per evitare la bruciatura in cottura) .
Cuocere gli spiedini sul barbecue oppure alla griglia, spennellando con la marinatura residua, per circa 10 minuti, a seconda dello spessore delle strisce di pollo.
Servire gli spiedini con la salsa di arachidi e, a piacere, con aceto di riso piccante zuccherato, e con cetriolo tagliato finemente.