Da quando ho scoperto il salmone congelato dell’Ikea quasi quasi non riesco a mangiare nessun altro pesce.
Te lo danno già pulito, porzionato, pesato, senza spine e senza pelle, già in tranci perfetti, precisi, “svedesi” nella geometricità delle forme, che appagano il mio lato ossessivo-compulsivo e maniacale. Ok, non è pesce di mare, ma che me ne frega? Se voglio un’orata vado in pescheria ma il salmone, almeno dove vado io, non è “arte loro”. Tra squamette, pelle, spine, perdo più tempo a pulirlo, sistemarlo e schifarmi che a mangiarlo.
La nutrizionista poi lo ha inserito nella lista delle fonti proteiche che posso mangiare, e quindi mi sto sbizzarrendo a cucinarlo in tanti modi.
Una delle cotture che preferisco per cucinare il salmone è alla griglia, sia essa quella di ghisa da fornello, che sul Lotus grill. Il salmone, secondo me, grigliato dà il meglio di sé. Diventa leggermente croccante fuori, bruciacchiato strategicamente al punto giusto, e mantiene un cuore morbido, succoso, profumato, a seconda della marinatura con cui lo si tratta prima della cottura.
Questa volta ho provato una marinatura acida, con limone, aceto e aneto, breve ma intensa, che ha reso le carni ancora più morbide.
Poi ditemi quello che volete, ma l’erba aromatica che si sposa alla perfezione col salmone, per me è solo l’aneto. Solo che a Roma io non lo trovo, se non, qualche volta, all’Esselunga. Roba che mi devo fare 70 km per arrivare al Prenestino per comprare due vaschette di aneto mezzo moscio a 1 euro ciascuna.
Ho provato anche a coltivarlo, tra le mie aromatiche, ma ha bisogno probabilmente di cure che io non so dargli, diverse dalle altre. E quindi inutile spendere soldi in semini di aneto, perché da me non cresce. Ho provato con quello essiccato, sissignore, ma non è la stessa cosa. E non crediate che per me sia meno difficile trovarlo essiccato! Stesso dicasi per il coriandolo fresco, ma questa è un’altra storia.
Ad ogni buon conto, quando ho preparato questi spiedini, avevo la congiunzione astrale favorevole dell’avere sia il salmone dell’Ikea sia una ultima vaschetta di aneto fresco in casa, e così mi sono limitata a preparare solo una salsina di accompagnamento allo yogurt, poco aglio e aneto (uno tzatziki senza cetrioli, alla fine) appunto mentre tutto il resto lo ha fatto la marinatura.
Non dovete fare altro che inserire in un sacchetto di plastica (io utilizzo quelli per il sottovuoto alimentare), tutti gli ingredienti della marinatura, chiuderlo e lasciare riposare in frigorifero. Poca spesa, poca impresa (dovrete solo grigliarlo alla fine della fiera), e un gusto eccezionale!
Ad averli scoperti prima, forse sarebbero stati il pasto preferito dell’intera estate che se Dio vuole è finita! Sono freschi, leggeri e dietetici. Li ho accompagnati con una insalata di cetrioli tagliati a spirale, con un comodissimo cazzabubbolo che mi ha regalato il mio migliore amico Alessandro, uno spiralizer per cetrioli a forma di dado da minuteria, e che si adopera come un temperamatite.
2 Comments
Pellegrina
7 Aprile 2019 at 20:17
Cara mi serve un’explic. Non ho capito a cosa serve bagnare gli spiedini di legno. Impedisce al pesce di bruciare? Se sì è uno dei tuoi trucchi impagabili! Se invece non serve a quello, si possono cuocere i cubetti da soli, senza spiedini, che non ho?
Seconda cosa: la griglia dev’essere calda come per i gamberi, con la goccia che salta?
Grazie!
Valentina
7 Aprile 2019 at 20:25
Eccomi. Dunque gli spiedini li bagno perché non si bruci il legno! Se non li hai cuoci pure i cubotti direttamente sulla piastra esattamente alla stessa maniera dei gamberi. Devi solo fare attenzione perché la marinatura tende ad attaccarsi un pochino ma in quel caso una spatolina anziché le pinze ed il gioco é fatto!