Ho creato la sezione di Focus sui Gamberi, qui di fianco, sul lato destro. E questo perché a un certo punto mi sono resa conto che compravo quantità importanti di gamberi e mazzancolle e li preparavo sempre in modo diverso per il sito, e così ho pensato di raccoglierle tutte insieme in una piccola categoria.
In Italia, diciamocelo, non abbiamo però una grande varietà di ricette con i gamberi, e perciò, altra cosa che ho notato, è che per lo più preparo ricette straniere, che li includano. La settimana scorsa, ricorderete, ho pubblicato i gamberi sale e pepe cinesi, a inizi settembre i gambas a l’ajillo spagnoli, e ancora altre sono in arrivo nelle prossime settimane. Ma le ricette cinesi o simil cinesi, sono quelle che vanno per la maggiore.
Girovagavo sul blog di Ambra Orazi, il Gatto Ghiotto (se non lo conoscete, vi obbligo ad andare a farci un giro) e tra le tante ricette che offre ai suoi lettori mi sono accorta che lei aveva preparato i toast di gamberi, uno degli antipasti che prima ordinavo spesso al ristorante cinese, ma che da tempo non ordino più. E ne ho sentito chiaro il sapore in bocca, il ricordo di quel gusto dolce ma saporito, di quell’antipasto che più che aprire lo stomaco te lo chiudeva in una morsa unta tant’è che lo sceglievo sempre raramente, pur piacendomi tanto.
E, dopo averli preparati seguendo la sua ricetta, sono rimasta sorpresa per quanto siano perfettamente uguali a quelli che mangiavo al Cinese.
Nulla di complicato, nessun ingrediente che non si trovi, nel 2018, sugli scaffali del supermercato, e una certezza di riuscita della ricetta al 100%.
A differenza dei toast per come li intendiamo noi, quindi due fette di pane che racchiudono un ripieno e che vengono poi “tostate”, i toast di gamberi hanno il ripieno spalmato generosamente su un solo triangolino di pane in cassetta, e poi ricoperti con semi di sesamo e fritti. Molte ricette prevedono i gamberi frullati in crema, con farina di mais (o amido di mais), zenzero, e salsa di soia, io preferisco invece sminuzzarli a coltello, da crudi, lasciando perciò qualche bocconcino consistente, che al morso si senta. Voi sentitevi invece liveri di ridurre tutto in purea e di spalmarlo sul pane prima della frittura.
Unico consiglio che vi dò, più che spalmare il composto di gamberi, mettetene una palletta al centro e pressandola allungatela fino ai lati, ma lasciando comunque una “collinetta” (guardate le foto per capire cosa voglio dire) di composto al centro. Il pane in cassetta, fritto, tende a seccarsi, e avrete perciò bisogno di qualcosa di umido con cui compensare la secchezza del pane ad ogni morso (che poi i morsi sono due, i toast di gamberi sono piccolini), e potrete ottenere un buon equilibrio solo se NON spalmate il composto come la marmellata.
2 Comments
Elisa Baker
26 Settembre 2018 at 13:47
Beh… le bacchette fanno oriente e usi le dita??? Naaaaaaaaa ahaahahahahah
Valentina
26 Settembre 2018 at 16:28
Vanno solo appoggiate 😉 ricordatelo. Poi magni come te pare ahahahahahahahah