Manca una manciata di giorni alla Pasqua e continuo con la mia “fissa” di pubblicare nel 2018 quante più ricette possibili che celebrino la Pasqua, in Italia e nel Mondo. Non l’ho fatto per il Natale, figuriamoci cuoricini per San Valentino, ho anche saltato a piè pari Halloween, pur avendo prodotto per il vecchio blog una marea di ricette mostruose, ma mi sono messa in testa di celebrare la Pasqua quest’anno, perlomeno qui sul blog.
Durante le mie ricerche mi sono imbattuta nei Tomasini Ragusani, deliziose bombe caloriche con un impasto di semola rimacinata lievitata, e dentro ricotta, uova sode, salsiccia sbriciolata, pepe e caciocavallo ragusano in quantità industriale. Una sola lievitazione, più lunga del solito perchè almeno nel mio caso, la semola ha lievitato, nelle stesse condizioni di calore e nella stessa stanza, più lentamente rispetto ad un altro impasto (quello del pane Pita, in pubblicazione tra qualche giorno) con la stessa quantità di lievito di birra fresco.
Non avevo mai sentito parlare dei Tomasini ragusani, a dire il vero, eppure, quando nel 2016 l’Aifb promosse il Calendario del Cibo italiano, avevo acquistato non so quanti volumi che riguardavano ciascuno una specifica cucina regionale, e a volte anche delle singole città d’Italia. Così mi sono documentata, e a parte qualche blogger che la ha presa dal sito della Cucina Italiana, sito che ho usato anche io come base di partenza, ho trovato addirittura diverse versioni di queste “girelle” salate.
C’è chi non fa lievitare la pasta di semola, c’è chi invece le passa, crude, prima di metterle in teglia, nello zucchero. C’è chi ci aggiunge (come nel mio caso), una volta messi in teglia i cilindretti, un cucchiaio di uovo sbattuto, per fare la “crosticina”.
Ma in fondo lo sappiamo, mentre i dolci sono scienza, pur rispettando la tradizione, col salato si può anche andare a sentimento.
Ora, a parte il Ragusano DOP che avevo in casa, ideale sarebbe preparare questi Tomasini (o Tomasine come le chiamano in Sicilia) con la ricotta iblea, ma mi sono accontentata di una ricotta asciutta da banco del supermercato, addizionata con un pochino di sale.
La ricotta è un importante ingrediente in Sicilia, che ha arricchito e ad oggi arricchisce la produzione gastronomica della regione. Essa quotidianamente viene prodotta in ogni famiglia contadina. Cannoli, Cassate, Ravioli e tanti altri piatti caratteristici siciliani contengono questo ingrediente.
I Tomasini, data la ricchezza del ripieno, costituiscono un piatto unico, racchiudendo un mix perfetto di: Ricotta, Salsiccia e Uovo. La sfoglia esterna resta un po’ croccante ed esalta il ripieno sofficissimo.
Sebbene io abbia trovato i Tomasini come piatto pasquale, pare che in ogni casa di Modica essi si servano a Natale, insieme a Scacce, Impanate, e Pastizzi.

3 Comments
Luisa Sorrentino
28 Marzo 2018 at 14:48
Ciao, Valentina, che golosità hai preparato!
Mi ricordano- da lontano- i panini napoletani. Certo, in quelli non è presente la ricotta, ma la presenza di uova e salame, ed arrotolamento dell’impasto sul ripieno, me ne hanno riportato in mente il profumo ed il sapore.
Oggi incomincio a preparare la pastiera, è il momento di impastare la frolla, rigorosamente con lo strutto (sugna, in Campania), per poi, domani, farcire e cuocere.
Resisteremo fino a domenica, per assaggiarne un po’? Chissà…
Un abbraccio
Luisa
Valentina
28 Marzo 2018 at 15:00
Ciao carissima, sì in effetti sono molto golosi e l’atto di arrotolarli li ha resi simili ai panini napoletani. Tra l’altro ho fatto anche quelli, li trovi sempre qui sul blog, dalla ricetta di Pasqualina, che credo tu conosca 😀 Io alle pastiere mi ci dedico venerdì, vado dalla mia amica Cristiana e le prepariamo insieme, sperimentando una ricetta di mia zia Nora e una del pasticciere Armando Palmieri.
Luisa Sorrentino
28 Marzo 2018 at 15:45
Sì che la conosco, Pasqualina, anche de visu!
È bravissima!
Buon divertimento, fare la pastiera( e poi mangiarne) è per me il modo di sentire il profumo della Pasqua.