Non avevo mai fatto nessuna altra torta di mele che non fosse la torta di mele di mia nonna. Fino a qualche giorno fa.
Chiarapassion, al secolo Enrica Panariello, ha pubblicato una foto su instagram di questa torta di mele con la pretesa di essere facilissima e di avere un trucchetto appreso da un non specificato pasticciere francese che la avrebbe resa perfetta. Io sono San Tommaso, non credo se non vedo, se non ci ficco il dito e in questo caso se non assaggio. Ma questa torta si è presentata a me in modo violento e al momento sbagliato: sono a dieta.
E così ho approfittato di un giorno in cui avevo a casa Giulia, la mia colf, e la ho preparata, giusto in tempo per fare le foto e fargliela portare via a fine del suo turno. Tempi contati spaccando il secondo, così che occhio non vede e cuore non duole.
Mi dovete credere, nonostante sia chiaro che io i dolci non li preferisca, fare le foto di questa torta è stato davvero difficile. Non perché essa non si prestasse, anzi! Ma perché ho davvero faticato a resistere dal dare un morso a quella fetta morbida, umida al punto giusto, profumata di cannella.
Profumo che si spandeva per casa già a impasto crudo, vi lascio immaginare il profumo durante la cottura e il tempo di raffreddamento con la porta del forno semi aperta. Ho sofferto, lo ammetto. E pare, a detta di Giulia e della sua famiglia, che ne sia almeno valsa la pena.
Altra persona che ha assaggiato questa torta è stata Federica Bertuzzi, non fatta da me, ma da lei stessa. Infatti le avevo mandato il link, sapendo che anche lei, come me, ama i dolci con le mele. E nemmeno il tempo di arrivare a sera, mi ha mandato la foto di una fetta goduriosa di questa torta, accompagnata da una palla di gelato.
2 Comments
Pellegrina
4 Dicembre 2018 at 22:17
Hm senti secondo te l’olio di semi è indispensabile? Non si potrebbe usare del SANO burro al suo posto, o cambia la consistenza? Grazie!
Valentina
4 Dicembre 2018 at 23:35
Ma altroché… Va benissimo il burro. Evviva il burro!