Una delle ultime volte che sono stata alla fiera agricola a Tarquinia, Roberto ha optato per la partenza intelligente e per la strada alternativa, pensando che tutto il mondo stesse andando in quella ridente e decadente cittadina di mare a vedere i soliti 4 cialtroni che vendono le padelle antiaderenti che tempo di comprarle e mettere in macchina, si arrugginiscono.
E così abbiamo fatto la Cassia bis, Nepi, poi Sutri, Ronciglione, Capranica e ci siano diretti verso Barbarano Romano, passando per strade che nemmeno lui in 52 anni aveva mai battuto prima, e ovviamente perdendoci. Però lungo la strada ho avuto il miraggio come i dispersi nel Sahara. Una fabbrica di Cioccolato si è parata davanti a noi, nel mezzo del nulla. Inutile dire che dovevo sbollire la mia rabbia affogandola nel dolce e siamo quindi entrati nel Paradiso del Chiattone. Ora forse non tutti sanno che la zona del Viterbese è rinomata per la produzione di nocciole, finanche la Ferrero viene ad acquistarle in modo massivo dai produttori locali (altro che sola gentile tonda piemontese).
Solo che qui si chiamano Nocchie. I terreni piantati a nocchie si chiamano i Nocchieti e quindi il prodotto per eccellenza di questa Fabbrica di Cioccolato è la Nocchiella. Indovinate un po’ a chi fa il verso? E non ha manco l’olio di palma, tiè.
Comunque, ho preso diverse cose lì alla fabbrica del Cioccolato, tra cui 4 barattoli di Nocchiella. 2 Nocchiella Classica, 1 Fondente e 1 al Gianduia. E dopo averne regalato uno a Cristiana, col resto ci ho preparato biscottini e dolcetti vari. Avevo trovato questa torta con crema di nocciole su una rivista straniera che conservo sulla app Zinio, e ho pensato che potevo rifarla in versione locale con la Nocchiella. E così ho fatto.
La torta che vedete propone un abbinamento classico e collaudato nel tempo, quello di cioccolato e pere, solo che a sto giro il cioccolato è crema di nocciole viterbesi doc, che ci sta benissimo lo stesso.
Il risultato è stato un dolce morbidissimo, che ha inondato casa di profumi inebrianti, una torta umida, saporita, lussuriosa se vogliamo dirla tutta, adatta a quei momenti di sconforto che prima o poi prendono a tutti e che fanno desiderare finanche a me, che nasco col palato salato, di mangiare una torta al cioccolato una volta tanto.
Inutile dire che voi la potete fare con la Nutella, o con la migliore alternativa ossia la Nocciolata Rigoni di Asiago. Io ho voluto fare un omaggio non pagato a questo prodotto che ho scoperto per pura casualità, poco distante da casa dopotutto.
1 Comments
Pellegrina
24 Novembre 2019 at 17:25
Guarda già mi consola che siano Nocchie Cimine anziché cinesi come i pinoli insipidi che si trovano al super! Se non compro la nutella un motivo ci sarà, a me la roba di Ferrero non soddisfa proprio.
La torta invece che dire? Per me una torta, se non è l’adorato profiterol di pasticceria docg &co., dovrebbe proprio essere così «umida, saporita, lussuriosa ». Anche se la mia crema sospetto ridurrebbe a un decimo lo zucchero che si nasconde nella tua.