Oggi compio gli anni. 41 per la precisione.
Ricordo bene quando mia madre compì 40 anni. A casa organizzammo una grande festa megagalattica. L’appartamento dei miei genitori è molto grande, e dopo alcuni lavori di ristrutturazione interna, quella che già era una grandissima sala da pranzo, diventò un salone ancora più grande, dove nel tempo abbiamo organizzato feste “ricordevoli”. E io mia madre quel giorno la vedevo grande, nel senso di una persona che arriva a un punto di svolta. I 40 anni. A quarant’anni diventavi grande. A quarant’anni lei aveva già 3 figli. E oggi, vent’anni dopo, quello stesso traguardo credo si sia spostato sui 50 anni.
Lo scorso anno io mi sono guardata bene dal festeggiare i miei 40 anni, per altro ho trascorso la giornata da sola a casa con i miei cani, non ho fatto assolutamente niente se non limitarmi a rispondere alle decine di telefonate e messaggi che, ogni anno, mi arrivano in questo giorno. E se, dall’altro capo del telefono, sentivo un deluso “uh e come mai non fai niente oggi” in risposta al mio “sto a casa da sola e non festeggio“, tutto sommato ero felice.
Non ho mai amato i compleanni, sono diventata cinica col tempo, più di quanto non lo sia già stata, e ad ogni compleanno, soprattutto mio, penso solo “ma che cosa si deve festeggiare” e se non posso evitarmi alcuni compleanni, se non posso evitare di andarci, in questo giorno tutto mio, decido io cosa fare, e cioè nulla di diverso da quanto non faccia normalmente gli altri 364 giorni dell’anno. Sia chiaro, se poi dovesse scapparci una cena nel mio ristorante preferito non è che mi incateno al letto e faccio lo sciopero della fame come Pannella ai tempi d’oro, ma anche quello, posso farlo comunque in uno dei restanti 364 giorni dell’anno.
E così vi annuncio, un po’ in sordina, che oggi ho un anno in più. E mi festeggio da sola, con queste tortine rovesciate all’ananas caramellato, senza nemmeno una candelina. E un po’ mi fa paura.
Giorni fa a tavola parlavo dell’incombente data del compleanno, e ho ritenuto giusto parlare del fatto che forse sia il caso di iniziare a capire se acquistare un loculo al cimitero, un posto a terra o un “fornetto”, ma nulla di più, visto che soldi per una cappella gentilizia non ne ho e che quella di famiglia nel piccolo cimitero di paese, è bella piena già oggi. Insomma questo è il clima che ha preceduto il mio compleanno e, credetemi se vi dico che non vedo l’ora che questa giornata sia finita.
Una piccola nota per queste tortine. Ho trovato, al cinese dietro casa, gli stampi da mini tartellette che vedete nelle foto, rosa a pois. Ne hanno di tutti i tipi e appena li ho visti ho subito pensato, ma è una mia deformazione, che fossero esattamente dello stesso diametro delle fette di ananas sotto sciroppo. Pertanto la mia ricetta si basa sulle quantità che vanno in 12 stampini da tortine come quelle che vedete in foto. E che sono certa troverete a qualsiasi cinese, che ormai trovate ovunque, ad ogni angolo del più recondito paesello d’Italia.