Quando ho aperto il mio vecchio blog Di Verde Di Viola 4 anni fa, le due autrici eravamo io e mia sorella. Fu più una scelta obbligata che una reale voglia di aprirlo. Mi ero iscritta alle selezioni di Masterchef ed, essendo andata avanti con le fasi di selezione, avere un blog era caldamente consigliato (da loro).
Ho sempre preparato cose insolite, deviando spesso e volentieri sull’etnico anche spinto (vedi Ptitim, introvabile persino nel crocevia dei popoli del mondo: piazza Vittorio), mentre mia sorella, la light per scelta, si dedicava a preparazioni più veloci, semplici e leggere, compatibili col suo regime alimentare “acqua e semi”. Ma il suo cavallo di battaglia erano (e sono ancora oggi che ha abbandonato completamente la sua carica di “parte verde” del blog) le vellutate.
Paola è capace di vellutare qualsiasi cosa, e le volte in cui è ospite a casa mia, ci prova sempre a vellutare qualcosa. La prima e ultima volta che glielo ho fatto fare, ha preparato una vellutata di lattuga, che mi ha costretta in bagno per circa 48 ore. Per quanto io ami la lattuga in insalata, assoluta, olio, sale e limone, la vellutata di lattuga equivale per me a mangiare la trippa cruda! Perciò l’ho nominata ora e non lo farò più.
Ultimamente ho rischiato di saltare a causa di impegni improrogabili il The Recipe-tionist di Flavia, che non solo non me lo avrebbe perdonato, ma me lo avrebbe ripetuto fino alla fine dei miei giorni. E non volevo mancare al turno di Cristiana.
Avrei veramente voluto dedicarmi alla preparazione di qualcosa di più elaborato, ma non ho davvero nemmeno il tempo di farmi una tinta da scaffale del supermercato, e mi nutro da due mesi circa, con patatine, gelati e budini. Però, spulciando tra le preparazioni, ne avevo individuate due… il Far Breton, in cui avrei aggiunto le fragole, di mia produzione, e la vellutata di porri e patate.
Escluso il Far dopo averne visti già due interpretati da colleghe di blog, ho approfittato dell’approvvigionamento di porri appena fatto per la preparazione del catering di sabato scorso, per preparare la Vellutata, la prima della mia vita, con una raccomandazione di mia sorella, la Regina delle creme: non usare il brodo, usa l’acqua calda.
E così ho fatto, modificando la sola cosa che è consentito modificare nel regolamento di The Recipe-tionist, il brodo vegetale con l’acqua calda.
La vellutata era buonissima, è buonissima, l’unione di porri e patate è come quella del cacio con le pere e del culo con la camicia, ma evidentemente le vellutate non fanno per me, che scrivo questo post dalla sala del trono!
Ecco la ricetta che ho seguito presa para para da Cristiana.