Il mese di gennaio è durato 58 giorni, febbraio è finito in una fumata di sigaretta, Marzo eccolo, e a parte quando Pasqua arriva prima, a Marzo si festeggia una cosa sola: la festa del Papà, San Giuseppe.
Per anni ho sinceramente detestato il dolce per eccellenza che si usa mangiare in questo giorno, le zeppole. Perché in fondo io detesto l’odore e il retrogusto di uovo, di “freschino” come lo chiamo io, che ahimè se non sono fatte bene queste zeppole hanno. Sia che fossero fritte, come tradizione comanda, sia al forno, come la dieta e il buonsenso imporrebbe, io sentivo puzza di uovo ad ogni assaggio.
Fino a quando non ho trovato la ricetta della “solita” Pasqualina. Ricetta e foto risalgono allo scorso anno, ma non avevo avuto tempo di pubblicarle in tempo sul vecchio blog e quando ad agosto ho aperto Profumo di Limoni erano chiaramente “fuori stagione”.
E così le ho conservate per un anno queste foto, evitando di guardarle fino ad oggi, per evitare che le mie famigerate pippe cinesi mentali me le facessero disprezzare e quindi rifare le zeppole.
Mi trovo di fatto in un momento di black out espressivo, mi sembra di non avere nulla da dire nei papielli che sono solita scrivere prima di darvi la ricetta del giorno, ho da un po’ la sensazione di allungare brodi fatti di poca sostanza, insomma di non avere nulla da dire. Flavia mi dice “ma che te frega, metti solo la ricetta senza introduzione“, qualcun altro invece mi consiglia una pausa e un rallentamento generale. Fatto sta che di ricette fatte e fotografate ne avrei anche, ma scriverle nude e crude senza introduzione mi pare brutto, come se lasciassi il tutto senza una gamba.
Ricordo che mi ero talmente incaponita di voler fare queste zeppole lo scorso anno, che andai diretta in un negozio a Roma che adoro, Kitchen, solo per andare a comprare quelle bocchette a stella che non avevo mai posseduto e le preparai il giorno stesso.
Addirittura ricordo che misi la foto della zeppola cruda su Instagram, e ebbi più di 500 cuori, un record per me che non sono nessuno, addirittura Sara notò che ero finita nella pagina più ambita, la pagina della “ricerca”, accanto a nomi altisonanti come Chiara Ferragni e Belen, vere e proprie fucine di followers. Tra l’altro una foto senza infamia e senza lode, ma era il mio motivo di orgoglio perché per la prima volta con una bocchetta e una sacca da pasticceria, ero riuscita ad ottenere quella che per me era la forma perfetta. La foto è questa:
Anche la stessa Pasqualina mi fece i complimenti per la manualità, peccato che quelle dopo questa fossero mezze stortignaccole, ma in fondo nello stomaco diventa tutto uguale, no?
La crema pasticciera che ho utilizzato per queste zeppole è la sola crema pasticciera che mangio io, che come ho già detto, ho problemi col puzzo di uovo. E la aromatizzo con camomilla liofilizzata. Ha un sapore più delicato ma non per questo si può dire che non sia crema pasticciera. La ricetta la ho presa qui.
Crema Pasticciera alla Camomilla
Ingredienti
1/2 litro di latte
150 grammi di Zucchero semolato
3 tuorli d’uovo XL
2 bustine di camomilla liofilizzata
50 grammi di Maizena
Scaldare il latte e appena inizia il bollore scioglierci la camomilla liofilizzata.
In una ciotola a parte, montare i tuorli con lo zucchero usando uno sbattitore elettrico. Aggiungere la maizena e il latte tiepido poco a poco, sciogliendo eventuali grumi.
La crema si cuoce a fuoco molto moderato girando continuamente fin quando non sopraggiunge quasi il bollore ed inizia ad addensarsi.
Lasciar raffreddare la crema in una ciotola pulita con la pellicola a contatto.