“Mi hanno detto mangia il pesce perché contiene fosforo”
“Allora divento intelligente?”
“Ehm… no, ti si vede la notte!”
Enrico Beruschi
Avevo preparato questa ricetta esattamente un anno fa, fatte le foto, e poi ho semplicemente dimenticato di pubblicarla. E così a distanza di un anno, e reinserendo le ricette del vecchio blog su Profumo di Limoni, ho guardato con tristezza l’indice dei secondi di mare prendendo atto che è quello con meno ricette in assoluto.
Parlandone con altre amiche e colleghe di blog, mi sono rincuorata, la categoria dei secondi in generale, è sempre quella meno rimpinguata. Si prediligono sempre ricette di pasta, o di lievitati, di dolci o torte salate. Ed è anche il mio caso. Perciò ho scelto di pubblicare prima le ricette di pesce (poche a dire il vero) che ho accumulato per la pubblicazione, e poi tutto il resto.
Ero stata attratta sulla pagina Facebook de La Cucina Italiana, che colleziono da anni, da una ricetta di agrodolce insolita, proprio nel periodo in cui le mie papille avevano scoperto che i lamponi mi piacevano! E un agrodolce utilizzando i lamponi mi ha subito fatta andare in pescheria e prendere il polpo, altro alimento che mangio spessissimo. Insomma con pochi ingredienti accostati sapientemente, ho ottenuto un piatto da Re, bellissimo da vedere, buonissimo e fresco.
Per definizione l’agrodolce, o meglio qualcosa preparato in agrodolce, ha un sapore che sta a metà tra l’acido e il dolce, ed indica una precisa modalità di cottura che usa aceto e zucchero, conferendo alle pietanze che vengono preparate con questa tecnica, un sapore deciso ma allo stesso tempo equilibrato. A lungo non ho mangiato nulla in agrodolce, perché il mio palato non era abituato. Ma dopo aver scoperto la vera cucina cinese, devo ammettere di ricercare l’agrodolce possibilmente nella maggior parte anche delle cose che preparo in casa per me e la mia famiglia.
Tutte le mie preparazioni di polpo prevedono la cottura in pentola a pressione, sia per una questione di odore che si spande per casa (e con la pentola a pressione non succede), sia per velocizzare il tutto, e per evitare tappi di sughero, arricciamenti di tentacoli con triple immersioni, sbattimenti di polpi morti su rocce improvvisate e compagnia bella. Però voi il polpo cuocetelo come siete abituati e come più vi aggrada, non vi obbligo ad avere la pentola a pressione, soprattutto se come la me di 3 anni fa, ne avete paura.
Daniela Ceravolo, simpaticissima autrice del blog La Forchetta sull’Atlante, ha preparato questo polpo, corredato da foto strepitose, per il mio mese da vincitrice del The Recipe-tionist. Potete vedere la sua golosissima versione cliccando qui.