Quella mia con gli gnocchi è una storia d’amore mai nata. Ci si corteggia da sempre, flirtiamo, probabilmente sono uno tra i miei cibi preferiti, ma io gli gnocchi non li so fare. Quelli con le patate non ne parliamo proprio, mi ustiono e viene fuori una pappa assurda, quelli che fa mia madre di acqua e farina, plasmati dalle mie mani diventano delle palle di cannone.
Fino all’altro giorno mi ero rassegnata a vivere di Chicche di Patate Nonno Nanni e di gnocchetti di Giovanni Rana (che hanno il loro dignitosissimo perché, comunque!). Poi ho scoperto gli gnocchi di ricotta.
Devo essere onesta, avevo spesso letto dalle mie amiche di Facebook anch’esse foodbloggers, che preparavano gli gnocchi di ricotta, ma considerato che proporzionalmente a quanto amo gli gnocchi io detesto la ricotta assoluta, non avevo dato molto interesse a questa “possibilità”. Ma ho voluto dargli una chance, soprattutto dopo averne visti girovagando sul web, un tipo che oltre alla ricotta e alla farina prevedevano l’utilizzo della curcuma, spezia che amo. Ma il motivo non è il gusto che ho di sicuro immaginato avessero, quanto il colore.
Ho infatti da poco iniziato a dipingermi dei piatti da sola, non riesco mai a trovarli delle sfumature che servono a me, e quando li trovo costano quanto un rene e mezzo, e quindi mi sono armata d’ingegno e ho rispolverato dai cassetti della mia memoria quella manualità che di fatto ho sempre avuto. Uno dei piatti più belli che ho creato è questo, marrone puntinato di un giallo praticamente identico a quello che rende la curcuma in cottura, e posso ammettere sinceramente che la spinta a provare i miei primi gnocchi di ricotta, me la ha data un mero desiderio di fare una bella foto!
5 Comments
Pellegrina
15 Giugno 2018 at 0:13
Mi succede esattamente lo stesso! Soprattutto con quelli di patate che sono i miei preferiti e che erano un cavallo di battaglia della mia adorata nonna. Poi ho dovuto rinunciarci :-/.
Quelli già fatti andrebbero anche bene (compro spesso la pasta fresca già fatta, ad esempio) se non usassero i fiocchi di patate disidratati al posto delle patate stesse che ammettiamolo hanno proprio un altro sapore.
Valentina
15 Giugno 2018 at 10:00
A casa mia gli gnocchi, invece, sono sempre stati di farina ed acqua bollente. A dispetto di ciò che si può pensare ossia che siano quindi simili a cavatelli, per gli ingredienti che li compongono, in verità si tratta di gnocchi veri e proprio che a mia madre vengono soffici tanto quanto quelli di patate. A mia nonna lo stesso, idem per mia zia. Solo a me vengono duri come selci.
Mai fatti gnocchi di patate a casa mia, però indubbiamente piacciono anche a me. Ed effettivamente sì, quelli comperi hanno quel sapore chiarissimo e ben definito di fiocchi di patate da purè. Questo è sicuramente perchè con i preparati si è sicuri di avere una non-umidità sempre esatta per fare gnocchi che riescono sempre. Eppure mi rifiuto di provare anche io questo espediente per fare in casa gnocchi di patate liofilizzati 😀
E così li compro 🙂
Luisa
15 Giugno 2018 at 1:07
Wow Valentina! Sono bellissimi, tutti giallo arancio! E leggo che non hai usato uovo per legare… questo per me è un’interessante novitá, perché faccio spesso gli gnocchi di ricotta, e sono anche nel blog, ma aggiungo sempre un albume. Proverò la tua ricetta!
Valentina
15 Giugno 2018 at 10:01
No no, esatto, niente uovo. Che per altro, invecchiandomi, mi fa sempre più male. Prima o poi dovrò eliminare anche quelli dalle mie ricette. Provali e fammi sapere 🙂
luisa sorrentino
29 Aprile 2022 at 21:04
Vale, li ho impastati stasera per domani, senza curcuma perché non ne ho più. Baci