Quando vivevo in centro a Roma, ero solita andare a cena fuori, almeno una volta al mese, al ristorante argentino Baires. La carne rossa ancora non mi faceva male, l’intolleranza al nichel infatti non era conclamata, e adoravo andare in quel posto. Sceglievo il ristorante di via Cavour, alla fine, quasi su via dei Fori Imperiali, con affaccio sul lato del Colosseo dove c’è quella balaustra della via in salita su cui chiunque al mondo venga a Roma, si scatta una foto con lo sfondo naturale del Colosseo a tutta altezza.
Avevo il permesso di accesso alla Ztl abitando lì, e parcheggiavo la mia Smartina blu puffo ovunque ci fosse uno spazio. E comunque fossero cominciate le serate, finivano sempre bene, sazie e con un sorriso.
Le cose che sceglievo dal menu erano sempre le stesse. Brochete Angus per iniziare, Bife de Costilla per finire e nel mezzo c’era lui, il Pastel de Papas y Carne. Naturalmente non vi allarmate, era una cocottina monoporzione, non una sleppa come quella che ho preparato io, dopo anni di esperimenti per ricrearne il sapore.
E’ grazie ai consigli di Silvia de Lucas Rivera che ho iniziato a cercare ricette di questo piatto tipico argentino sui vari Google “latini” e nonostante io sia praticamente certa che in quello che mangiavo al Baires non ci fossero uova dentro, tutte le ricette che ho trovato, da quelle di ristoratori a quelle delle casalinghe argentine, tutte avevano nell’elenco degli ingredienti le uova sode. E così ho preparato la versione autentica, che le prevede. Il sapore un pochino cambia rispetto al Pastel del Baires, ma devo dire che lo ho apprezzato lo stesso.
Quando ho mostrato le fotografie al mio gruppetto di amiche foodblogger, tutte la hanno scambiata per una moussaka. In effetti mancano le melanzane e la besciamella, ma diciamo che la stratificazione la ricorda molto. Si tratta di un pasticcio di carne trita molto speziata, con paprika e chiodi di garofano soprattutto, e “impastrocchiata” con cipolle, peperoni ed uova sode. Molto goloso e saporito, per stomaci forti.
Il Pastel de Papas, la cui traduzione letterale è Torta di Patate, è un piatto molto comune in tutte le cucine del Sud America, ed è una versione latina della Shepherd’s Pie. E’ anche conosciuta con il nome di torta di patate cilena.
Esiste anche la versione vegetariana del Pastel, il Pastel de Papas y Humita (salsa di mais e formaggio), golosissimo allo stesso modo!!!!
2 Comments
elena
17 Ottobre 2018 at 22:58
buono buono, buonissimo! ne sono certa. Ma chissà che bello abitare in centro a Roma, è una città dal fascino speciale. Sai che anch’io ho avuto una smartina, bianca e grigia, solo chi la sceglie può capire quanto è comoda quell’auto! un bacione grande!
Valentina
18 Ottobre 2018 at 5:57
Ciao Elena. Innanzitutto grazie per essere passata a leggermi. Abitare a Roma e in centro, in zona Vaticano nel mio caso, ha i suoi pro ed i suoi contro. La smart, ad esempio, mi fu necessaria, perché come si dice ogni buco é pertugio. La sola con cui riesci a parcheggiare anche in orizzontale negli spazi lasciati da suv e berline. Di sicuro hai che andando a lavoro magari passi davanti San Pietro e nemmeno ci fai piú caso, che stai vicina al Pantheon e magari nemmeno ci entri perché “tanto sta qua”, ma le “sveglie umane” del ciarlare di migliaia di persone in fila dalle 6 per entrare ai musei vaticani, il traffico, la città di fatto sempre sporca… Insomma vivere a Roma e in centro, dai romani non é proprio visto come una fortuna, solo una innegabile bellezza. 🙂 si maltollera il turista pur consapevoli che sia il sostentamento maggiore della città. Ma ti condiziona, ievitabilmente. 🙂 detto questo io non abiterei lontana da qui mai eh 🙂 anche se ho venduto e mi sono trasferita in campagna.